Allo stato attuale abbiamo constatato come la figura dell’operatore socio-culturale(clown dottore,animatore,educatore,arte-terapeuta…) operi all’interno dei campi come collante sociale sia verso le strutture altre, ma soprattutto come ponte per la popolazione, attraverso l’ascolto, “arma” fondamentale; l’operatore è posto a creare quelle relazioni che vanno verso un miglioramento della vita, intesa come ampliamento delle relazioni sociali e rivalutazione delle emozioni positive..
L’operatore socio-culturale come da sempre è una figura di rottura che in una situazione così controllata e organizzata su più livelli, ha permesso invece alle persone di ricreare relazioni umane e sociali.
Tuttavia la situazione è in evoluzione ed in costante cambiamento, a livello pratico scosse, pioggia o sole determinano l’umore, a livello sociale si sta ad oggi verificando una situazione di insofferenza per lo stato “abitativo” in cui si trovano e la richiesta che arriva da più parti è la ricerca di “qualcosa da fare, un punto da cui ripartire”, qualcosa in cui impegnarsi.
Le persone vivono una quotidianità in cui i tempi sono lunghissimi, privati del lavoro e della vita privata.
Fin qui abbiamo risposto a questi bisogni. Ora i bisogni stanno cambiando.
Certo il problema della sofferenza della comunità è presente e dovremo continuare parte del lavoro di “contatto” con la popolazione intesa in senso generale.
Si è trattato di modificare la missione e passare dalla fase della speranza alla fase della ricostruzione.
Pertanto si è deciso di prolungare la missione in questa ottica di ampliamento che vede la creazione di una rete ampia di collaborazione tra realtà che in questa circostanza si sono incontrate.
In seguito all’analisi presentata uno dei bisogni che ci è stato da più parti rappresentato è la gestione dei minori durante l’estate.
Larghe fasce di infanzia/adolescenza, a causa della ripresa delle attività lavorative, del ritorno dai “soggiorni” sulla costa, dovrà trovare una collocazione.
Si tratta di costruire “punti di riferimento, stabili, professionali, legati al territorio, ma aperti a esperienze anche internazionali.
Non crediamo nei “parcheggi” in cui i bambini ed i ragazzi sono “animati”, ma nella possibilità di ri-costruire il futuro come occasione… non ci sono solo le case da ri-costruire.
Questa ri-costruzione della socialità e delle abilità delle fasce di minori dovrà avvenire in termini di educazione alle emozioni positive, estrinsecazione dei talenti e delle possibilità dei ragazzi, affermazione dell’autostima e dell’autoaffermazione, integrazione delle molte diversità presenti nel tessuto sociale: diversabili, migranti, bimbi italiani.
Interesserà non tanto il risultato finale delle attività ma il percorso compiuto verso quello.
Nella città sconvolta dal sisma la necessità di un “centro estivo” aumenta perché le strutture esistenti sono venute a mancare e anche perché gli aquilani che hanno cominciato a lavorare non hanno punti di riferimento dove lasciare i figli durante le ore di lavoro.
Scopo del progetto è quello di mettere a disposizione di tutte le famiglie del comprensorio aquilano personale specializzato e volontari che si occupi dei loro figli durante la giornata attraverso lo svolgimento di attività artistiche-ricreative-sportive che consentano loro di vivere in un ambiente quanto più possibile familiare ed educativo.
Si è dunque pensato a un “campo estivo” diviso per fasce di età:
I CAMPI DEL GIOCO-MOTO…
In tal senso il progetto si inserisce in una rete già oggi fattiva, (grazie al grande lavoro dei Clown Dottori presso il Campo di Coppito – Murata Gigotti) che vuole condividere con la popolazione la possibilità di gestire assieme le varie possibilità di una ricostruzione sociale, civile e “umana” di tutti.
FINALITA’ GENERALE
Fornire un servizio di tipo ludico-educativo-formativo-motorio-artistico-creativo per i minori dell’Aquila, che abbia come linee guida i seguenti assunti:
- creare rete.
- creare integrazione tra diversi ( e possibilmente anche tra diverse fasce di età)
- creare peer education (educazione tra pari: i più grandi lavorano con i più piccoli).
- fornire strumenti di crescita in relazione alle emozioni positive ( fiducia, contatto, ascolto, espressività)
- operare formazione (educazione al volontariato creativo, percorsi di comicoterapia, attività sportive, altro)
OBBIETTIVI SPECIFICI
- creare una rete operativa tra soggetti del terzo settore.
- creare un campo del gioco-moto, ubicato nel campo di Coppito ( Murata Gigotti) .
- creare gruppi omogenei di minori, per età (integrando ragazzi diversabili e stranieri).
- offrire un servizio ludico/artistico/educativo/formativo di 8 ore quotidiane .
- offrire servizio mensa e merenda.
DESTINATARI
120-150 minori suddivisi per fasce di età: 3-5 6-10 11-14 15-18.
AZIONI
1.Creazione della rete
Dopo un dialogo fattivo con alcune grandi organizzazioni nazionali che, nel lavoro della missione, hanno avuto già modo di conoscersi, stimarsi, collaborare si è venuta a creare la seguente rete:
Realtà locali aquilane:
- Pro loco campo Murata Gigotti
- CONI
- UISP
- ARCI servizio civile volontari sezione Abruzzo
- Associazione “Artisti Aquilani onlus”
- Associazione “Brucaliffo”
- CGIL Abruzzo e nazionale
- Save the Children - Abruzzo
- il Comune e la Provincia dell'Aquila
Realtà in rete nazionali e internazionali:
- MIUR, ministero istruzione ricerca università
- Associazione culturale “Alice nel mondo”
- Federazione internazionale “Ridere per vivere”
- Associazione ONLUS “ Ci Ridiamo Su”
- SCI Servizio civile internazionale
- Istituto Alberghiero di Roma e Marino
- Azienda Ospedaliera S.Camillo Forlanini di Roma
2. Strutturazione di laboratori ludico -ricreativi ,percorsi didattici,artistici,
che verranno via via tenuti da personale professionale e/o volontario. Si tratterà di strutturare giornate e moduli laboratoriali in cui operatori di diverse provenienze culturali e competenze, da tutto il mondo e locali, operano in modo coordinato nella direzione delle finalità del presente progetto.
Contestualmente nell’arco della giornata in orario 8,30-12,30 i bambini – ragazzi saranno impegnati con il supporto del CONI e della UISP in attività sportive inserite nel parco del campo attrezzato con strutture di accoglienza apposite.
Ludico: il gioco organizzato come opportunità di apertura verso gli altri, di crescita e di divertimento.
Sportivo: attività sportive e giochi sportivi organizzati
Artistico: la creazione artistica come veicolo di cooperazione, integrazione e socialità tra le diverse fasce d’età.
3. Monitoraggio
impiego di tesisti/tirocinanti universitari secondo il metodo della RicercAzione.
4. Creazione di eventi
spettacoli autoprodotti o provenienti dall’esterno dei campi.
Creazione di rassegne cinematografiche,cineforum,accoglienza di eventi culturali.
TEMPISTICA
25 giugno – 09 settembre operatività dei campi 9 ore il giorno ( 9-14).
In questa fascia oraria si inseriranno le attività di cui sopra.
PERSONALE NECESSARIO
Direzione e Coordinamento
La riuscita di un progetto così complesso necessita di un coordinamento “culturale” ed operativo molto preciso.
L’idea innovativa di coniugare le emozioni positive all’educazione/formazione/integrazione ha bisogno di un centro molto forte, in grado di far convergere su queste finalità, forze e culture anche diverse.
Si è reso necessario creare un’equipe di coordinatori che rappresenta ogni singola realtà coinvolta nella rete
Saranno necessari due coordinatori , uno per la logistica e uno per le attività ludico-ricreative.
Operatori
N° circa 15 operatori di base e di laboratorio considerando 1 operatore per 10 bambini : di cui parte volontario e parte professionale.
Turni di lavoro settimanali o quindicinali in base ai moduli laboratoriali.
Circa 10 studenti universitari.
Gli operatori saranno suddivisi rispetto alle fasce d’età, ogni gruppo identificherà un responsabile che si rapporterà con i coordinatori presenti sul campo.
Chi volesse partecipare dando il proprio contributo dovrà presentare richiesta indicando il periodo di disponibilità, una proposta Laboratoriale con LETTERA DI MOTIVAZIONE, per assicurarci che ogni volontario sia consapevole del contesto che incontrerà, è ancora molto teso.
Ci sono regolari scosse (22/06, 4.5 della scala Richter). La maggior parte dei abitanti non ha più una propria casa, la vita quotidiana non è ancora tornata alla normalità. Anche sotto il profilo psicologico la situazione è delicata per gli sfollati, dopo più di 2 mesi in tende senza nessuna autonomia.
E’ necessario essere consapevoli del contesto in base al quale nessun trattamento speciale sarà consentito ai volontari del Campo. Durante il campo, chiediamo ai volontari di seguire strettamente le istruzioni del coordinatore, senza imporre condizioni rigide che potrebbero frenare gli obiettivi del campo: sostegno ai locali e divertimento per gli adolescenti.
I volontari saranno ospitati all'interno delle Tendopoli con il resto degli abitanti del paese.
Le condizioni anche se il campo è molto bene sistemato sono spartane. I Volontari condivideranno i diversi momenti sociali con gli sfollati, sia le serate che i pasti alla mensa. Portare sacco a pelo e lenzuola per dormire.
Inviare la richiesta a ciridiamosu@gmail.com e segnalarla al 329/4219904.
E' possibile accedere anche tramite servizio civile internazionale
1 commento:
ragazzi vi ringrazio per il lavoro che state portando avanti in terra d'abruzzo.
Spero di incontrarvi quando verrò a salutare gli amici dell'Aquila.
Vi abbraccio.
mascalzone
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