Attività
L’attività che proponiamo prevede due visite settimanali di 3 ore, caratterizzate da un vero e proprio giro visite.
Il lavoro del Clown Dottore riassume in sé le caratteristiche del clown, dell’animatore, dell’attore d’improvvisazione, del burattinaio, dell’affabulatore, del mago, ecc… avendo però strutturato la propria professionalità appositamente per operare in ospedale.
Di conseguenza la sua prestazione ha il carattere dell’intervento occhi negli occhi con la persona in difficoltà, sia esso bambino o adulto, in una vera e propria terapia di sostegno, con il segno morbido di chi ha appreso ad operare in situazioni difficili con duttilità e flessibilità, per avere quel certo rapporto in quel certo momento con quel certo bambino.
Suo compito è sdrammatizzare le pratiche sanitarie, mutare segno alle emozioni negative, quali paura, rabbia, delusione, tristezza, farle esprimere, gestirle e virarle al positivo, verso il sorriso, il coraggio, la speranza, la gioia, il riso.
Parte del suo lavoro, avviene nella cameretta di degenza, con un rapporto di visita, come agiscono, del resto, i sanitari del reparto.
Parte dell’opera può essere pure esplicata durante lo svolgersi delle pratiche cliniche invasive (prelievi, medicazioni, TAC, radiografie ecc…)
I Clown Dottori dell’ Associazione CI RIDIAMO SU opera sempre in coppia: un meccanismo assai collaudato che consente di essere realmente attivi e terapeutici non solo nei confronti del piccolo ricoverato, ma anche dei genitori presenti e del resto del reparto.
Spesso infatti, alla paura dei piccoli degenti, si unisce anche l’ansia e l’angoscia dei genitori, in una spirale che si autoalimenta. La figura del Clown Di Corsia, così, relazionandosi anche con le figure di riferimento dei piccoli, è in grado di stemperarne l’ansia e far defluire lo stress del ricovero.
Non casualmente la sola presenza dei Clown Dottori è in grado di mutare radicalmente l’atmosfera dei reparti.
Anche il personale sanitario riceve beneficio dal suo servizio, oltre che direttamente (il Clown Dottore sa interagire con gli adulti, per stemperarne lo stress da lavoro), anche indirettamente, poiché facendo calare i livelli dell’ansia, facilità il rapporto terapeutico dei sanitari con i piccoli pazienti, specie nello svolgersi delle pratiche cliniche invasive.
METODOLOGIA E DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DEL CLOWN DOTTORE
I suddetti obiettivi saranno perseguiti, attraverso la figura professionale del Clown Dottore e la sua metodologia d’intervento.
Come noto il Clown Dottore è una nuova realtà della gelotologia, la disciplina che studia le potenzialità terapeutiche del ridere e del pensiero positivo.
Egli indossa un camice, per quanto variamente trasgressivo ed opera in stretto contatto con l’equipe ospedaliera, pur essendo l’unica figura la cui presenza può essere rifiutata dal bambino o dalla sua famiglia.
Questo “poter essere rifiutato” restituisce potere al bimbo o al ragazzo, in un contesto in cui egli (ed anche la sua famiglia) sono privi di possibilità di scelta.
Anche in questo modo il Clown Dottore si adopera per ripristinare il “mondo normale” dei degenti.
Il Clown Dottore è la figura professionale di tipo “artistico” più idonea per operare, con un rapporto 1/1, in una situazione “estrema” come l’ospedale.
Egli riceve una formazione specifica per interagire, in un ambiente difficile e complesso come quello ospedaliero, con il singolo bambino, all’interno della sua rete di relazioni (genitori, personale), nello spazio che egli occupa nella degenza (il lettino, la cameretta), oppure nella medicheria o altri luoghi più specificamente dedicati alla cura.
Tale formazione prevede nozioni di psicologia dell’età evolutiva, psicosomatica, psicologia relazionale, psicologia dell’ospedale, igiene e procedure ospedaliere, intercultura, gelotologia, nonché, naturalmente tutta la parte artistica (“morbida” clowneria, microprestidigitazione, microjongleria, improvvisazione teatrale, uso del burattino ecc…).
Diversamente formato l’animatore potrebbe non essere in grado di leggere i segnali emergenti nella situazione specifica in cui si trova ad operare, con il rischio di superdosare ( o sottodosare) il proprio intervento, di non finalizzarlo specificamente al tipo di bambino (e al tipo di patologia) che ha di fronte; può capitare che egli sia presto preda di burn out, senza contare evidenti rischi traumatici per i piccoli degenti. Sono questi i motivi per cui la scrivente associazione cura in proprio ed in maniera puntuale la formazione dei propri Clown Dottori, anche con ritorni in formazione bimestrali.
Non solo: il Clown Dottore per operare al meglio, deve conoscere (informato dal personale) di volta in volta, e sempre nell’ambito di una rigida deontologia professionale, l’evolversi delle degenze, lo stato in cui trova i piccoli pazienti: ben diverso dovrà essere il suo atteggiamento nei confronti di un piccolo ricoverato pieno di rabbia (magari per un esame doloroso appena subito) o uno spaventato, in attesa di una diagnosi o di un esame di laboratorio invasivo.
Tutto questo può avvenire solo, dunque, in presenza di uno stretto contatto del Clown Dottore con l’ equipe sanitaria, in brevi momenti informativi che necessariamente precedono l’intervento in corsia e che lo mettono in grado di scegliere, di volta in volta, in maniera duttile e rapida, quale può essere il tipo di intervento da mettere in campo con i singoli bambini.
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