La relazione d'aiuto davanti alla morte.
LABORATORIO PER IL PERSONALE SOCIO SANITARIO di CI RIDIAMO SU'
INTRODUZIONE al percorso Confrontarsi con il vivere e il morire. La tanatologia è la disciplina che esplora, da tutti i punti di vista possibili, il fenomeno della morte. La nostra società e spesso anche la medicina tendono a considerare la morte come qualcosa da rimuovere, di cui occuparsi il meno possibile. Come gli operatori dei reparti critici sanno bene, purtroppo, essa, invece, accompagna la vita professionale. Nessuno degli operatori che lavorano vicino a questa “linea di confine” viene adeguatamente preparato a gestire il portato di dolore e sofferenza che essa genera nell’animo di tutti i protagonisti e dell’operatore stesso. Chi opera a contatto con la morte senza preparazione adeguata, infatti, muore ogni giorno un po’, con conseguente portato di burn out. Entrando nei temi della tanatologia si scopre invece un universo di senso e significati; soprattutto si comprende come sia possibile essere di aiuto, mediante precisi strumenti, a chi sta lasciando questa dimensione. A tal fine è indispensabile che gli operatori abbiano elaborato l’aspetto della morte come fase del ciclo della vita, gli eventuali lutti e le paure della perdita dei propri cari. Questo fa si che possano accompagnare in modo adeguato i pazienti ed i loro familiari che si trovino in tale situazione di limite, e che possano prevenire i rischi di entrare nella sindrome di burn out.
La proposta formativa nasce dall'esperienza sul campo degli operatori sociosanitari della Federazione Ridere per Vivere ( clown-dottori e volontari del sorriso, attivi da più di dieci anni in molti reparti critici) e della conseguente esigenza di sviluppare strumenti che permettano il miglioramento della relazione di aiuto all'interno di contesti assistenziali che possono prevedere il lutto dei degenti e l’elaborazione dei vissuti rispetto alla perdita.
FINALITA’ GENERALI - Sviluppare una nuova consapevolezza rispetto ai diversi livelli con cui ci si relaziona con la morte. - Prevenire o contribuire a rimuovere il burn out degli operatori. Al termine del percorso gli operatori avranno un bagaglio conoscitivo ed esperenziale a livello psicologico, antropologico-culturale ed emotivo, e strumenti operativi per gestire le proprie emozioni, quelle dei pazienti e dei loro familiari.
OBIETTIVI SPECIFICI La nostra intenzione è quella di poter: • Rendere esplicite le paure dei partecipanti e confrontarsi con esse. • Alleggerire la pressione psicologica attorno a queste tematiche. • Elaborare le proprie convinzioni profonde sulla morte. • Apprendere e comprendere le differenze antropologiche e culturali tra i molti modi di concepire la morte. • Fornire tecniche di accompagnamento alla morte oltre che sul piano emozionale e psicologico, anche su quello energetico . • Creare tra gli operatori una comunità che possa essere sostegno vivo e costante per tutti coloro che sono coinvolti nel distacco. • Fornire agli operatori strumenti di riferimento da condividere con le famiglie. • Apprendere tecniche di scarico delle emozioni negative. • Apprendere tecniche di presa di distacco/partecipazione attiva nei momenti topici. • Apprendere come permettere un “passaggio di stato” sereno e nell’Amore. • Attivare le risorse della rete relazionale, la “comunità”, della persona in fase di passaggio, favorendo un distacco consapevole e partecipato. • Favorire la nascita di gruppi di auto-aiuto e di confronto tra i soggetti coinvolti in prima persona nell'esperienza della morte. • Esplorare la sfera spirituale legata al passaggio.
METODOLOGIA Laboratorio teorico-esperenziale. IL percorso si avvale di tecniche di introspezione e ricerca personale appartenenti alla Psicologia Energetica, al teatro di ricerca e di crescita personale, visualizzazioni guidate e meditazione. Parti teoriche si alterneranno a metodologie e tecniche che permetteranno ai partecipanti l’elaborazione consapevole dei propri vissuti e l’accoglienza e la gestione delle emozioni dei pazienti, in una relazione d’aiuto e di sostegno equilibrata.
FASI DEL PERCORSO ed ARGOMENTI: Prima fase: • Confrontarsi con l’angoscia di morte • Riflessioni condivise sul vivere ed il morire • Paure e angosce nel vivere quotidiano • Tanatofobia e tabù della morte • L’evitare fobico del morire e della morte • Le esperienze di pre-morte e di ritorno dagli stati neurovegetativi. • Riflessioni sul vivere e sul morire • Accompagnare alla morte • Esperienze di introspezione e auto-osservazione • L’impatto sulla famiglia • La congiura del silenzio • Il supporto alla famiglia • Presenza e contatto
Seconda fase: • Il senso del morire, in particolare nell’infanzia • L’accompagnamento alla morte del bambino (supervisione di casi) • Vissuti e angosce nel bambino che muore • L’atteggiamento dei familiari • Stare con il bambino • Contattare il proprio bambino interiore • Le vie meditative al distacco • Esperienze guidate di meditazione e di visualizzazione
Terza Fase • Le esperienze di lavoro dei clowndottori nei reparti difficili (reparti ematologici e hospice) • Condivisione in gruppo: cambiamenti sopravvenuti e prospettive
Nessun commento:
Posta un commento