Olistica e olismo sono due termini che indicano un approccio alla realtà leggermente diverso dal solito.
Normalmente l’approccio alle manifestazioni della vita è di questo tipo: tutto va bene e quindi sto bene. Tutto va male e quindi sto male. Se sono ricco, le cose vanno bene; se ho un buon lavoro, una bella casa, se le situazioni intorno a me sono favorevoli; se gli amici, l’amore e quant’altro sono ok, io sono ok. In breve, partendo da una analisi materialista (molto materialista) della vita, se le condizioni esterne mi permettono di essere felice, sereno, in buona salute, io sto bene; diversamente, sto male.
Questo è il presupposto, lo sfondo su quale tutti noi ci muoviamo e viviamo. Benessere e malessere sono quindi conseguenze oggettive di situazioni di vita oggettivamente buone o cattive.
Il malessere viene quindi affrontato come, in generale, viene affrontata la manutenzione di una automobile o di una casa: nel momento in cui ci sono problemi, viene chiamato l’artigiano del settore interessato: idraulico, elettricista, imbianchino; nel caso in questione, l’artigiano si chiama medico specialista: nefrologo, neurologo, dermatologo. Chi è più abbiente, si permette una serie più o meno frequente di “tagliandi”: i check-up, e una serie di visite di controllo più frequenti in funzione dell’età, del sesso e dell’ansia relativa al proprio stato di salute.
L’approccio olistico in qualche modo rovescia i termini della questione: io sono un essere completo, e non una macchina; il mio benessere è in funzione anche del benessere di tutto ciò che mi circonda, e la mia ricerca di benessere, oltre alla semplice “riparazione del pezzo in avaria”, è una ricerca di un equilibrio complesso, nel quale entrano in gioco le persone intorno a me, l’ambiente, anche quello che non vedo direttamente e che non è immediatamente tangibile, anche se ormai oggetto di studio di scienziati da decenni (da Einstein, Bohr, Eisenberg e tutti i cosiddetti fisici quantistici in poi): l’energia.
L’olismo e l’olistica quindi indicano questo approccio: holos (greco) significa tutto e quindi il benessere è un concetto complesso, che riguarda un insieme che non è la semplice somma delle parti (come in una automobile).
Il centro dell’approccio olistico è l’individuo: io devo curarmi del mio benessere a partire da me e devo estendere questo benessere a coloro e a ciò che mi circonda.
Da qui nascono le discipline olistiche: queste sono nate anche molti millenni fa, e si sono sviluppate a ritmi diversi nel corso dei secoli in diversi paesi.
Oggi indichiamo come discipline olistiche tutte quelle pratiche che riportano l’atteggiamento nei confronti della salute verso un approccio integrato e integrale.
Si possono considerare quindi discipline olistiche sia lo yoga che la meditazione, la musica (musicoterapia), il rapporto sereno e comunicativo con gli animali (pet therapy, ippoterapia, onoterapia), il reiki, lo shiatsu, il tuina, il do-in, l’agopuntura.
Da queste sono poi nate derivazioni, più o meno interessanti: ad esempio, il watsu (water shiatsu).
Nessuna di queste è una disciplina migliore o peggiore di un’altra: è una delle tante vie di entrata ad un approccio olistico alla vita. Nessuna si permette di contrapporsi alla medicina ufficiale (occidentale): sono un utile e a volte necessario complemento a questa: ad esempio la musicoterapia è considerata molto utile, oggi, negli stati di coma.
Tra le discipline olistiche ve ne sono alcune più direttamente collegate alla medicina: l’omeopatia, i fiori di bach, il qigong medico. Altre più affini alla psicologia: la meditazione vipassana e altre meditazioni buddhiste, la terapia del mandala, il reiki.
Ognuno di noi si è trovato, o si trova, in situazioni di difficoltà, fisica e/o psicologica, impossibilitati almeno momentaneamente a cambiare direttamente le condizioni esterne e quindi a cambiare ciò che ci circonda per stare bene individualmente.
In questi casi, l’approccio olistico è un approccio possibile. Sarebbe opportuno non abbracciare nessuna proposta ciecamente solo per la necessità del momento, ma di considerare con attenzione se una di queste discipline olistiche possa essere di sollievo per la nostra situazione. L’esperienza personale in questo campo vale molto più di tanti dibattiti “pro e contro” solo intellettuali.
E potrebbe rivelarci l’esistenza di un universo più benevolo e disponibile ad accettarci di quanto ci potessimo mai immaginare.
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